venerdì 21 novembre 2014

Novel senza smile:( bambini horror



Avete mai letto un libro che quasi tutti elogiano come capolavoro, e invece, a voi ha fatto leggermente orrore?

Il libro di cui parlo è Trilogia della città di K. di Agota Kristof, un libro in cui la composizione della scrittura è magistrale. La narrazione è serrata, coinvolgente, vertiginosa.

Sulla trama, invece, ho avuto un senso di repulsione...proprio così. L'autrice racconta di due bambini gemelli che durante, una non precisata guerra, sono consegnati ad una nonna cattivissima. Come nelle favole, c'è l'orchessa e i bambini che le devono sfuggire, In questa storia i bambini però sono, alle volte, più crudeli della nonna. Sono dei piccoli marines che si impongono un regime da combattimento: uccidono, rubano, sono a tratti anaffettivi. L'autrice fa esplodere sotto gli occhi dei gemelli la loro mamma amorevole (letteralmente saltare per aria con una granata, così da un momento all'altro, senza un apparente nesso con quel momento), e loro la seppelliscono, punto, nessun commento, nessuna emozione.

Due futuri sociopatici serial killer? Chissà, sono solo al primo racconto della trilogia, cosa può essersi inventata l'autrice? Non so se avrò voglia di continuare, intanto resto perplessa.

Narrazione che attraverso l'iperbole vuol far riflettere sugli orrori delle guerre? L'autrice la guerra l'ha sicuramente attraversata, e forse, quello che le è rimasto dentro l'ha riversato sotto forma narrativa talmente reale da divenire iper reale. Mi sembra di essere finita dentro un film di Tarantino in forma narrativa. Chiudiamo la pagina.

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