martedì 9 settembre 2014

Il romanzo parla

La domanda naturale quando dico che ho scritto e pubblicato un romanzo è la seguente: "di che cosa parla?". Molto raramente viene chiesto, in un linguaggio più corretto, "di cosa tratta?".

A me piace, al di là della correttezza dell'espressione, il verbo "parlare", il romanzo "parla".  E' vero, i romanzi in genere, hanno una loro voce, una loro autonomia rispetto all'autore. Il testo viene letto e poi dice la sua sua, nel senso che viene interpretato a seconda dell'esperienza di chi legge.

2ODIPA parla di due ragazzi che crescono e diventano adulti. Tutto qui.
Quello che è curioso non è il tema, ma il "COME", come si diventa adulti? 
L'anagrafica determina l'adultità? E cosa significa essere adulti?

Quali sono i passaggi fondamentali che ci portano da una definizione all'altra? Come si lascia per sempre quel territorio pieno di sfide che è l'adolescenza?
Non che l'età adulta sia priva di sfide, tutt'altro, ma in quelle dell'adolescenza ci sono le prove in anteprima, gli assaggi di cosa sarà il futuro.
C'è chi l'adolescenza non la lascia mai, ma non è il caso dei protagonisti, che crescono e diventano dei giovani adulti.









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